Il prof. Daniele Condorelli (docente di Biochimica medica del dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche dell'Università di Catania) tiene la terza delle lezioni dedicate alle biotecnologie diagnostiche, realizzate nell'ambito del progetto di ricerca "PHAR-IN" finanziato dalla Commissione Europea attraverso la sua Agenzia per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura, Eacea (LLP Competences for industrial pharmacy practice in biotechnology, www.phar-in.eu/), il cui coordinatore d'Ateneo è il prof. Giuseppe Ronsisvalle. L'Università di Catania è infatti partner per la linea di ricerca "Clinical aspects of DNA biotechnology" dell'omonimo consorzio che riunisce sei enti europei - Vrije Universiteit di Bruxelles (Belgio), Pharmacolor Consultants di Nancy (Francia), European Industrial Pharmacists’ Group (Francia), Genzyme (Belgio) e Areta International (Italia). Si tratta di scuole e facoltà di farmacia e partner industriali, tutti provenienti da Paesi dello Spazio europeo dell'istruzione superiore, membri dell'Associazione europea delle Facoltà di Farmacia e dall'organizzazione professionale che rappresenta i farmacisti industriali, lo European Industrial Pharmacists’ Group. Obiettivo del progetto è quello di riunire i partner industriali e accademici che stileranno l'elenco delle competenze necessarie e dei risultati richiesti per la formazione degli addetti alle biotecnologie del settore farmaceutico industriale. Questi saranno poi classificati secondo l'importanza utilizzando la "metodologia Delphi" da un gruppo più ampio di industriali e accademici. Tutte le informazioni saranno liberamente disponibili, senza diritti d'autore o di proprietà questioni coinvolte, ad altre organizzazioni europee, associazioni, istituti di istruzione superiore, grandi case farmaceutiche, che desiderano produrre corsi simili. Questo progetto avrà un impatto sostanziale sui dipendenti del settore farmaceutico fornendo loro le competenze di cui hanno bisogno in un mondo in rapido cambiamento. Migliorerà inoltre la capacità dell'industria europea di competere nel mondo farmaceutico globale. In definitiva il progetto avrà un impatto sul benessere della popolazione europea attraverso la produzione di farmaci più sicuri e più efficaci.