Italia fascista, 1938. Guido Orefice e' un uomo ebreo che si reca dallo zio. Durante il tragitto incontra una giovane maestra di nome Dora, innamorandosene. Quello stesso giorno, avviene un litigio con un certo Rodolfo, arrogante fascista. Piu' tardi Guido, incontrando nuovamente Dora, scopre che e' fidanzata con Rodolfo. Qualche giorno piu' tardi, dopo che Guido ha confessato il suo amore a Dora, Rodolfo e' in procinto di festeggiare il fidanzamento ufficiale, la quale mai e' stata veramente innamorata: la donna quindi decide di contraccambiare i sentimenti di Guido. Guido e Dora si sposano nel 1939 e dal loro amore nasce Giosue'. Sei anni dopo, nell'aprile 1945, nonostante l'invasione nazista, la famiglia e' ancora felice, pure dopo l'uccisione di Rodolfo da parte degli americani alla fine del fascismo (1943). Padre, figlio e zio vengono scoperti dai nazisti e deportati in Germania, in un campo di concentramento, insieme ad altri concittadini ebrei. Dora, giunta a casa e trovati i segni della colluttazione, arriva in tempo alla stazione per chiedere ai soldati di guardia di salire volontariamente sul treno, nonostante sia di religione cattolica. Lo zio Eliseo, in quanto troppo anziano per lavorare, viene destinato subito alla camera a gas. Pur di proteggere Giosue' dagli orrori della realta', Guido sin dall'inizio del tragico viaggio in treno, racconta a Giosue' che stanno partecipando a un gioco a premi, in cui si dovranno affrontare numerose prove per vincere un carro armato vero. Una notte, con la fine della guerra e dell'occupazione nazista, i soldati tedeschi abbandonano freneticamente il campo. Guido riesce a nascondere Giosue' in una cabina dicendogli di giocare a nascondino e promettendogli di ritornare; purtroppo, mentre e' alla ricerca della moglie, mascherato da donna, viene scoperto e ucciso. Le scene finali del film mostrano come al mattino seguente il lager venga liberato dagli americani.