Gli insetti costituiscono più del 95% di tutte le specie animali che popolano il nostro pianeta e rappresentano perciò l'esempio più significativo della "biodiversità", cioè della varietà degli esseri viventi. In questa conversazione televisiva con Sveva Sagramola, dedicata al loro mondo, l'entomologo Enrico Stella parte da una celebre affermazione dello scienziato americano Edward Wilson: "se l'intera umanità dovesse di colpo scomparire, il mondo si rigenererebbe al livello del ricco equilibrio che esisteva diecimila anni fa; ma se gli insetti venissero distrutti, tutto l'ambiente precipiterebbe nel caos". I veri dominatori della Terra sono loro: la presenza di queste creature, comparse almeno 350 milioni di anni prima di noi, è indispensabile nel mantenimento dei delicati equilibri naturali. Basti dire che l'80% delle piante superiori riescono a darci i loro frutti grazie all'opera insostituibile di api, bombi, farfalle, coleotteri e ditteri floricoli che, trasferendo il polline da un fiore all'altro, ne assicurano la fecondazione incrociata. Le coccinelle liberano le piante dagli afidi, mentre molti altri insetti rappresentano un anello essenziale nella catena alimentare e alcune specie sono addirittura utilizzate come cibo per l'uomo in vari paesi. Gli scarabei stercorari, i necrofori, le larve delle mosche carnarie assumono il ruolo di spazzini, liberando il suolo da rifiuti pericolosi. Alcuni insetti, da tempo immemorabile, sono allevati dall'uomo: le api, oltre ad essere indispensabili per l'impollinazione, ci danno miele, polline, pappa reale, cera e propoli. Il baco da seta è stato ridotto allo stato domestico per ricavare dai bozzoli il prezioso filo, mentre altri bruchi di origine orientale, come quelli della falena del ricino, sono stati importati in Europa nell'Ottocento, perché produttori di seta. L'elenco degli insetti utili, tenuti in allevamento, si fa sempre più lungo: basti pensare a tutti quelli impiegati oggi nella lotta biologica in agricoltura. Stella presenta in studio una serie di insetti vivi, allevati anche per motivi di ricerca scientifica.