Parabola del buon samaritano

submitted by Patrizia Barbieri on 02/27/17 1

La parabola del buon samaritano è una parabola di Gesù, narrata nel Vangelo secondo Luca 10,25-37 che mette in risalto la misericordia e la compassione cristiana da mostrare verso il nostro prossimo, chiunque esso sia. Il racconto comincia quando un dottore della legge domanda a Gesù che cosa è necessario per ottenere la vita eterna, con lo scopo di metterlo in difficoltà. Gesù, in risposta, chiede al dottore cosa dica la legge di Mosè a tale proposito. Quando il dottore cita la Bibbia, e precisamente: "amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Deuteronomio 6,5) e la legge parallela "amerai il tuo prossimo come te stesso" (Levitico 19,18), Gesù dice che ha risposto correttamente e lo invita a comportarsi di conseguenza. A questo punto il dottore chiede a Gesù di spiegargli chi è il suo prossimo. Gesù gli risponde con la parabola. I sacerdoti erano religiosi che officiavano nel tempio a Gerusalemme. I leviti erano coloro i quali frequentavano assiduamente il tempio stesso collaborando alla vita del tempio stesso con varie mansioni, anch'essi, come i sacerdoti, erano ritenuti da tutti molto religiosi. I quattro personaggi principali della parabola discendono da Gerusalemme in direzione di Gerico: vittima (giudeo), sacerdote (giudeo), levita (giudeo) e samaritano (I samaritani erano un popolo idolatra che, anche occupando le terre d'Israele, non ne conoscevano il culto all'Eterno ed erano odiati dai giudei). Ma è proprio per questo motivo che Gesù, raccontando la parabola del buon samaritano, sceglie uno di loro come esempio per spiegare l'attenzione che bisogna avere verso il prossimo (Luca 10,25-37), mostrando che è preferibile un "eretico" "senzadio" come un samaritano, ma che si comporta con amore verso il prossimo, di quanto non siano dei sacerdoti e dei leviti, le cui convinzioni siano del tutto ortodosse ma che si comportano senza alcuna carità verso il loro prossimo. Il vero credente, per questa parabola, è chi nelle azioni segue l'esempio di Cristo, e non chi si reca al culto nel tempio più "ortodosso". Gesù attraverso la parabola vuole quindi enfatizzare l'importanza della morale, della compassione e del giusto comportamento da tenere nei confronti degli altri, anteponendo quindi l'amore e l'etica alle formalità e alle differenze religiose, che dopo tutto, almeno in questo caso, non sono così importanti.

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