L'aquila reale (Aquila chrysaetos) è con ogni probabilità l'animale da sempre più usato nella simbologia umana e uno di quelli più celebrati nella storia dell'uomo. Rapace possente e leggendario, presenta un'apertura alare sovente superiore ai 2 metri e una colorazione uniformemente marrone con capo e nuca dai riflessi fulvo-dorati. E' diffusa con alcune sottospecie in gran parte dell'emisfero boreale, e in Italia è presente (seppure in maniera discontinua) su Alpi, Appennini e rilievi di Sicilia e Sardegna. Il suo habitat d'elezione sono le praterie d'alta quota, i pascoli, le zone rocciose e accidentate sul limitare dei boschi montani. E' lì che l'aquila uccide le sue prede: pernici, fagiani di monte, lepri, marmotte, addirittura piccoli caprioli e piccoli camosci. Sovente può approfittare di carogne. L'aquila reale è monogama, e le coppie sono molto territoriali: costruiscono più nidi e li usano a rotazione, con una covata all'anno che porta all'involo di un solo aquilotto. L'aquila reale è un predatore alfa, che in natura non teme nessuno. Tuttavia l'uomo (nonostante la celebri in miti e leggende) ha ripetutamente danneggiato questo grandioso uccello con avvelenamenti, bracconaggio e tuttora con modifiche ambientali.