4 - Galileo e Keplero. La nascita del metodo scientifico -- Enrico Bellone

submitted by gargarozzo on 12/20/13 1

www.digitaleplay.net/dp/04-galileo-e-keplero-e-la-nascita-del-metofo-scientifico-enrico-bellone/ La vicenda umana di Galileo è ben nota. Anche teatro e letteratura ne hanno tratto ispirazione. È disponibile un ricco epistolario tra Galileo e una delle figlie mandate in convento. Era il 1609, quattro secoli fa, quando Galileo iniziò le osservazioni astronomiche che gli consentirono di verificare la validità del sistema copernicano. Fu una rivoluzione, scientifica e sociale, ma Galileo era anche uno uomo che frequentava le osterie, mangiava e beveva allegramente e confessava il proprio debole per le donne di piacere. Galileo nacque a Pisa nel 1564, figlio di Vincenzio Galilei, musicista, e di Giulia Ammannati. Tra il 1581 e il 1592 completò la sua formazione: si iscrisse all'Università di Pisa per ottenere la laurea in medicina ma poi interruppe gli studi per tornare a Firenze, dove viveva la sua famiglia. Da tempo si interessava di problemi geometrici. Diventò lettore di matematica all'Università pisana e successivamente cominciò il lungo periodo dell'insegnamento di matematica a Padova. Nel primo decennio del '600 rivoluzionò le leggi della fisica. Scoprì la legge di caduta dei gravi e fece osservazioni sulla «stella nova». Scoprì la forma parabolica del moto dei proiettili. Nel 1609 costruì e usò il telescopio. Nel 1610 pubblicò il Sidereus Nuncius. Tornò a Firenze come «Matematico e Filosofo» del Granduca di Toscana e fece parte dell'accademia dei Lincei, amico del nobile cardinale fiorentino Maffeo Barberini futuro Papa Urbano VIII. Nel 1616 la chiesa condannò il sistema copernicano e il Cardinale Bellarmino ammonì Galileo di non rendere pubbliche le sue interpretazioni fisiche. Nel 1624, a cura dell'Accademia dei Lincei, si stampò a Roma Il Saggiatore e Galileo, nel 1625, inviò a Roma un esemplare di microscopio semplice. Nel frattempo era diventato papa Urbano VIII, l'amico di Galileo; quest'ultimo decise allora di ignorare l'ammonizione del 1616 e nel 1632 mandò in stampa a Firenze il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Nel 1633 Galileo venne processato dall'Inquisizione e a Roma, il 22 giugno, Galileo lesse l'abiura in Santa Maria sopra Minerva. Per il resto della sua vita, visse confinato nella casa di Arcetri e si aprì così un periodo estremamente fecondo per i suoi lavori sulla meccanica. Galileo morì, praticamente cieco, l'8 gennaio del 1642.

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