La Russia partecipa alla prima guerra mondiale molto impreparata sia militarmente che economicamente. Essa durante gli anni del conflitto si trova poi ad dovere affrontare altri sconvolgimenti come le rivendicazioni indipendentiste delle popolazioni slave e gli scioperi e le richieste operaie. Lo sciopero piu' pesante si ebbe a Pietroburgo, cui presero parte anche molti soldati ammutinati a causa della dura guerra di trincea. Lo sciopero si diffuse a macchia d'olio nelle varie citta' russe fino alla formazione di consigli operai nelle fabbriche e di un governo provvisorio. In questa situazione lo Zar Nicola II viene costretto a fuggire. Si vengono a creare così due centri di potere: i soviet, guidati dagli operai e il governo provvisorio, guidato dai borghesi esponenti del partito dei Cadetti, che propone una pace senza vincitori alle potenza della prima guerra mondiale. Si sviluppa pero' una divisione all'interno del partito socialisti. Vi sono, infatti, due anime: i menscevichi, propensi ad una serie lenta di riforme, e i bolscevichi, piu' rivoluzionari, che rivendicano la statalizzazione delle industrie, la spartizione della terra e l'abolizione della proprieta' privata. La situazione cambia quando Lenin, tornato dall'esilio in Svizzera si unisce ai bolscevichi. Guidati da Lenin, l'ala bolscevica si rivolta contro il governo promissorio, ma la rivolta viene repressa con forza e Lenin viene costretto a fuggire in Finlandia. Ma la rivolta non si ferma qui. Essa, infatti, scoppiera' con forza in Ottobre, quando alle file bolsceviche della armata rossa si unisce un gran numero di soldati ammutinati e di operai. La rivolta ribalta il governo provvisorio, in favore di un governo composto da soli bolscevichi (che si rinominano comunisti) e guidato da Lenin ma di cui facevano parte anche Stalin e Trotsky...