Nonostante la sua atrofia ottica, Matt è riuscito a fare tantissime cose durante i suoi 35 anni di vita: ce ne sono, però, altrettante che non può fare per via dei grandi limiti che l’atrofia gli impone. Ai suoi occhi, il mondo appare come puzzle con tanti tasselli mancanti, troppi. Da qui, la decisione di dare alle cellule staminali una chance: con la moglie Chandra è andato in Cina per ricevere il trattamento con cellule staminali adulte ed ora, grazie ad esse, Matt sta pian piano “imparando” a vedere il mondo sotto tutt’un altro aspetto, quello di chi, per la prima volta, riesce a leggere le etichette dei cibi, riconoscere la propria figlia in mezzo a tante altre bambine che giocano a calcio, giocare a carte o leggere un libro senza doverselo tenere attaccato agli occhi.

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