I riti sacri erano guidati da uno sciamano, che aveva la funzione di intermediario tra le forze divine e gli uomini. Si svolgevano in grotte o all’aperto, o all’interno di veri e propri spazi sacri. In certi casi su una tavola sacra, che fungeva da altare, venivano bruciati animali o prodotti della terra. Il fuoco aveva la funzione di farli salire in cielo dalle divinità. Con il passaggio alla vita sedentaria e la formazione dei primi villaggi, l’uomo creò dei luoghi dedicati al culto religioso, dove poteva pregare, onorare i defunti e osservare i fenomeni naturali. Vennero innalzati giganteschi monumenti, detti megaliti: come menhir, dolmen e cromlech. Nel Neolitico gli uomini adottarono grande cura nel seppellire i defunti. Le fosse venivano scavate nelle stesse abitazioni o in grotte fuori dal villaggio. I corpi venivano seppelliti singolarmente o con altri defunti, in posizione rannicchiata, ed erano quasi sempre accompagnati da un corredo funerario, legato all’idea di un prolungamento della vita terrena nell’aldilà.